L’interesse per il mondo dei dialetti e delle lingue regionali è chiaramente in crescita. Ma se non viene canalizzato in azioni efficaci per la tutela linguistica, rimarrà solo chiacchiera sterile.
La domanda a cui voglio rispondere oggi è: quali attività pratiche si possono svolgere per salvare le nostre lingue?
Oggi ti presenterò una soluzione diffusa all’estero ma abbastanza sconosciuta in Italia: il Volontariato per la Lingua.
Cosa è il Volontariato per la lingua?
Il Volontariato per la Lingua è una forma di volontariato che riguarda la diffusione di una lingua, sia direttamente sia indirettamente, con la divulgazione di corrette informazioni in merito.
In sostanza, si tratta di essere presenti in tutti gli eventi dove c’è un pubblico e aiutare le persone che incontri a farsi un’idea corretta sulla tua lingua regionale.
Cosa ti serve per fare volontariato?
Oltre ad un’infarinatura teorica di linguistica generale, dialettologia e pianificazione linguistica, per le forme più semplici essenziali è sufficiente un po’ di buona volontà. Per le forme più avanzate serve un team più affiatato, ma nulla che non possa fare una comitiva di amici ben determinati.
Detto ciò, dunque, vediamo cosa possiamo fare per salvare il “dialetto”!
Parlare la lingua e parlare della lingua
All’inizio dell’articolo sicuramente avrai pensato:
Che valore ha il volontariato per la lingua se i volontari non parlano la lingua regionale?
Esatto, il punto è proprio questo.
Parlare la lingua
La forma più importante di volontariato per una lingua regionale è sicuramente parlarla, con la consapevolezza di parlare una lingua nobile e degna esattamente quanto quella ufficiale al momento.
Il meglio è parlare la lingua in mezzo alle persone. Che tu sia in fila alle poste, in campagna per comprare le uova nostrane o in metropolitana, parla in lingua regionale senza vergogna. Non ostentarla urlando o facendoti notare. Il tuo obiettivo è quello di testimoniare che è una lingua d’uso normale e che sei felice di usarla.
Questa abitudine semplicissima è la migliore forma di volontariato per la lingua. Quando le persone che hai intorno ti sentono a parlare in lingua, infatti, alcune di esse tenderanno ad imitarti e a passare dall’italiano alla lingua locale. Abbiamo già fatto dei test e funziona, provare per credere!
Il passo successivo, molto importante, è parlarne.
Parlare della lingua
Se c’è l’occasione per parlare bene della vostra lingua, fatelo.
Ci possono essere svariati argomenti di discussione:
- Storia della lingua.
- Parole vecchie e nuove.
- Somiglianze e differenze tra dialetti della stessa lingua regionale.
- Azioni di rivitalizzazione linguistica (cartelli in dialetto, corsi di lingua, film e teatro, musica in lingua…)
Se ti mancano spunti, vieni su Patrimonilinguistici.it. Troverai moltissimo materiale informativo sulle lingue regionali d’Italia.
Quello che raccontiamo nel blog fino a qualche anno fa rimaneva ad ammuffire nelle biblioteche universitarie. Noi abbiamo preso tutta quella mole di materiale e abbiamo tolto la polvere, rimettendola a nuovo nei nostri articoli!
Le cose che ti spieghiamo qui non le insegna nessuno in Italia. Quindi, se vai a scuola hai un grandissimo privilegio: puoi infatti presentare dei dati inediti (con tanto di fonti scientifiche) con cui puoi influenzare molte più persone.
Ad esempio, puoi presentare ricerche in classe, promuovere dibattiti e discussioni, proporre attività extra curricolari nel monte ore…
In più c’è anche l’occasione di aggiornare una categoria che per motivi accademici è tendenzialmente indietro sulla tematica: quella degli insegnanti.
Sì, hai letto bene: insegnerai cose nuove ai tuoi professori!
Devi sapere che molti docenti hanno un’idea delle lingue italiane ormai superata da anni. Quando porterai loro i dati più aggiornati sulle lingue d’Italia rimarranno a bocca aperta! Aspettati un sano scetticismo all’inizio. Ma poi, quando sarà passato lo shock, te ne saranno grati!
Banchetto
Ah, il buon vecchio banchetto!
Modalità di volontariato cara ai partiti politici, funziona bene anche con la diffusione delle lingue regionali.
In pratica, basta affittare uno spazio presso fiere, eventi o mostre, allestire un banchettino o un gazebo se sei più attrezzato, e accordarti con alcuni attivisti preparati sulla questione per gestire il dialogo con i visitatori.
Tra gli accessori necessari, ricordati di preparare i volantini.
Qui di seguito ti lascio qualche spunto per gestire correttamente un banchetto per la lingua.
Diffondi poche informazioni, ma diffondile bene
Non pretendere di essere enciclopedico. Le persone che incontrerai durante l’evento hanno poca memoria e sicuramente non si ricorderanno tutto quello che tu hai imparato in mesi o anni di attivismo.
Infatti, per acquisire una buona conoscenza sul tema ci vuole parecchio tempo. Dunque, un’informazione troppo dettagliata rischia solo di mettere confusione in testa alle persone.
Meglio un volantino base con le informazioni essenziali sulla lingua (cosa è, dove è parlata, perché è importante), ed eventualmente altri due o tre volantini di supporto per le domande specifiche più comuni da esibire su richiesta.
Usa gli slogan
Può essere utile anche qualche slogan in lingua regionale facilmente memorizzabile per caratterizzare la tua campagna e farla ricordare alle persone.
Gli slogan possono essere stampati su gadget da regalare (nel caso di spille, braccialetti) o vendere (nel caso di magliette) a chi fosse interessato.
Altre idee
Ecco altre idee che si possono implementare:
- Si potrebbero prendere dei libri in dialetto da dare in offerta libera
- Puoi portare un parlante da un’area lontana e dimostrare ai passanti che il suo dialetto si capisce perfettamente. Molto utile per quelle lingue con la fama di essere incomprensibili da paese a paese.
- Se ci sono bambini, puoi preparare qualche gioco in lingua, ed una sezione per i genitori con volantini che spiegano tutti i benefici del bilinguismo.
Volontariato su Internet
Fare volontariato su Internet? Con le lingue si può!
In effetti, la popolazione giovanile è molto connessa, ed è ben più aperta dei propri genitori sulla questione linguistica perché non ha ricevuto l’educazione glottofoba riservata ai loro padri.
Pertanto, se si vuole avvicinare i giovani al mondo delle lingue regionali, è essenziale avere una buona presenza sul Web.
Nel mio piccolo ho dato il mio contributo con la pagina Facebook Impariamo la Lingua Lombarda. È un progetto sviluppato completamente online, ha più di 30 mila mi piace e ha avvicinato molte persone alla lingua lombarda. Non solo nell’insegnamento, ma nel creare consapevolezza dell’esistenza che il lombardo non è un’accozzaglia di dialetti più o meno simili, ma una lingua vera e propria.
Il mio format è stato adottato da altre pagine, ad esempio Impariamo la lingua piemontese e Linguistica reggina.
Mi piacerebbe vedere nascere pagine simili per tutte le altre lingue d’Italia.
Editathon
Un editathon è una manifestazione nella quale si modifica Wikipedia. Ed esistendo edizioni di Wikipedia in varie lingue locali, è chiaro che si possano usare come importante occasione di sviluppo per le lingue regionali.
L’unico limite? La fantasia!
Potresti organizzarne una in un comune, e scrivere pagine dedicate alle attività della zona. Oppure organizzarla in un museo per scrivere voci correlate ai reperti del museo. Oppure ancora in una scuola, scrivendo voci legate al programma svolto dagli alunni… insomma hai capito la dinamica.
Interessato? Per qualsiasi informazione ti invito a contattare Wikimedia Italia, associazione dedicata alla diffusione dei progetti Wiki in Italia. Troverai uno staff cordiale che sarà in grado di aiutarti al meglio.
Tra l’altro è anche il momento di smontare un luogo comune: quello che vorrebbe gli utenti di Wikipedia in italiano in conflitto con gli utenti delle Wikipedie in dialetto. Quale miglior situazione di una editathon italiano-dialetto per farlo?
Dialetto a scuola
Il bilinguismo scolastico è cosa buona e giusta, e fare volontariato in tal senso è cosa ancor più buona e giusta!
Dunque potresti portare la lingua regionale nella scuola come volontario, coinvolgendo qualche docente nel tema.
Mi raccomando una cosa i,portante:
Le attività non dovrebbero insegnare il dialetto ma usarlo come lingua veicolare.
Cosa significa?
Non di certo sottoporre gli alunni a noiosissime lezioni di grammatica dialettale. Quello è il metodo classico con cui si pensa di portare il dialetto a scuola e guarda caso è anche il metodo perfetto per spegnere qualsiasi entusiasmo dei ragazzi.
Ma allora qual è il metodo giusto?
Semplice: bisogna abbandonare il nozionismo e puntare su un insegnamento veicolare, ossia coinvolgere gli alunni nella pratica della lingua. Insomma, spingerli a parlare la lingua regionale.
Uno dei tanti modi possibili per farlo è fare lezione in lingua regionale su argomenti che la classe sta analizzando e studiando in quel momento.
In ogni caso, una piccola infarinatura teorica è necessaria, specie se in classe ci sono ragazzi che non capiscono bene la lingua regionale.
Chiaramente bisogna anche adeguare il metodo di lavoro all’età degli alunni:
- Alle elementari l’attività deve essere un gioco dove la lingua regionale ha un ruolo chiave;
- Alle medie e alle superiori, oltre alle lezioni, si può iniziare ad analizzare la questione in modo più approfondito e parlare un po’ di diritti linguistici. Molti professori hanno a cuore i diritti umani, quindi potrebbero ospitarti proprio per quel motivo.
L’importante è non tediare i ragazzi con noiosi mallopponi sul dialetto perduto dei nonni e del mondo contadino, che hanno l’effetto contrario a quello che si vorrebbe ottenere. Gli irlandesi con il gaelico ne sanno qualcosa…
Questa era una breve panoramica di attività di volontariato per la lingua che possono portare risultati con un costo contenuto.
Tu ne conosci qualcun’altra? Fammi sapere nei commenti, così arricchiamo il nostro bagaglio di conoscenze e miglioriamo il nostro lavoro di attivisti linguistici!