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Come scrivere un articolo contro il dialetto

by Michele Ghilardelli 8 Comments

La tua regione minaccia di introdurre il dialetto a scuola? Orribili cartelli in dialetto sono comparsi alle porte della tua città?

Puoi controbattere efficacemente scrivendo un articolo!

Questa guida ti permetterà di scrivere un articolo perfetto contro qualsiasi azione di salvaguardia dei dialetti della tua regione.

Ti basterà semplicemente seguire le mie indicazioni e scegliere i migliori contenuti in base al tuo caso specifico.

Forza… cominciamo!

 

Indice

  • Parti con un breve riassunto
  • Riconosci l’importanza culturale del dialetto
  • Evidenzia la frammentazione dialettale
  • Parla dell’inefficienza del dialetto
  • Spiega che si tratta solo di dialetto
  • Ribadisci la superiorità dell’italiano
  • Minaccia catastrofi
  • Conclusione

Parti con un breve riassunto

Come si sa, l’inizio di un articolo è sempre la parte più difficile. Ma non farti intimorire dal foglio bianco che hai davanti!

Per incominciare bene il tuo articolo, scrivi una breve introduzione di poche righe in cui parli dell’iniziativa che vuoi criticare. Descrivi brevemente di che si tratta prendendo spunto dagli articoli di giornale o da altri contenuti che la riportano (comunicati ufficiali, video, post su Facebook, ecc.).

Ricorda, se puoi, di specificare il nome di chi l’ha presentata e il suo partito di appartenenza in caso si tratti di un movimento xenofobo o secessionista.

Riconosci l’importanza culturale del dialetto

I dialetti, lo sappiamo, non sono una bella cosa. Però la gente comune non li considera nemmeno una catastrofe.

Quindi ti sconsiglio di partire subito in quinta a criticare il provvedimento pro dialetto. Molti lettori lo troverebbero eccessivo, perché ritengono il dialetto una cosa tutto sommato simpatica.

E’ meglio inserire un piccolo elogio del dialetto.

Cita autori dialettali, studi dialettologici recenti o passati e metti bene in evidenza quanto sono stati importanti per la cultura locale. Questo ti permetterà di acquisire credibilità e fare capire che sei competente nella materia.

 

Evidenzia la frammentazione dialettale

Questo slogan funziona sempre molto bene per scoraggiare gli indecisi.

Ora siamo arrivati al nocciolo della questione. Devi incominciare ad esporre le ragioni per cui il dialetto non può essere preservato.

L’argomentazione più calda, e anche più evidente, è quella che riguarda la frammentazione dialettale, cioè il fatto che il dialetto cambia troppo da luogo a luogo per poter avere un qualche uso ufficiale.

Se quello che ti ho detto ti sembra troppo difficile, non preoccuparti. Qui di seguito troverai le istruzioni passo passo per scrivere questo passaggio.

  1. Elenca 5 – 6 paesi della zona.
  2. Dì che in questi paesi si parlano dialetti completamente diversi.
  3. Aggiungi che i parlanti non si capiscono l’uno con l’altro.

N.B. non importa se è vero o meno, tanto nessuno andrà a verificarlo.

Concludi questa parte chiedendoti quale sarà tra tutti il dialetto che verrà elevato a standard da studiare a scuola.

Parla dell’inefficienza del dialetto

I dialetti si stanno estinguendo perché sono vecchi e superati. Questo deve essere chiaro nel tuo articolo.

Puoi prendere l’argomento e guardarlo da due punti di vista differenti.

  1. Dal punto di vista dagli anziani. Cioè del mondo di 50 anni fa. Puoi parlare di antiche abitudini contadine, di giochi che si facevano per la strada, di quartieri e monumenti della tua città che oggi non ci sono più, e di qualsiasi cosa rievochi nel lettore l’idea del passato. Poi lo farai tornare con i piedi per terra: oggi tutte queste cose sono scomparse perché sono cambiati i tempi. Quindi, anche il dialetto non ha più spazio.
  2. Dal punto di vista dei giovani. Cioè del mondo di oggi. Parla dei giovani che vogliono viaggiare con l’Erasmus e che cercano lavoro all’estero. Nessuno di loro si sognerebbe mai di parlare in dialetto perché ormai la lingua internazionale è l’inglese. Puoi condire questo passaggio con riferimenti alle nuove tecnologie, come ai social network, agli smartphone, ai videogiochi e a qualsiasi strumento tecnologico di tendenza. Poi rivolgi una domanda retorica: che spazio ha il dialetto in questo mondo interconnesso e globalizzato?

Spiega che si tratta solo di dialetto

Clicca sull’immagine per scoprire le vere minoranze linguistiche. Tutto ciò che non compare in questa cartina è un semplice dialetto.

Spesso si dice che i dialetti hanno diritto ad essere tutelati in quanto lingue vere e proprie. E così vengono citate le inesistenti “lingua lombarda”, “lingua veneta”, “lingua napoletana” e così via.

E’ tua responsabilità chiarire il concetto: l’idioma di cui si chiede insistentemente la tutela è un semplice dialetto!

Ma alt!

Devi avere competenze linguistiche per farlo? No di certo!

Ti basterà semplicemente citare questo celebre aforisma:

Una lingua è un dialetto con un esercito è una marina

Barone Von Metternich

Questo è in genere sufficiente per porre fine alla questione.

Se vuoi fare un figurone, però, il mio consiglio è quello di andare oltre. Cita le minoranze linguistiche riconosciute dalla legge italiana.

Per evitare di fare la ricerca, ti lascio un breve schema che ti aiuterà a scegliere di quali lingue parlare per rimarcare che queste sono lingue non dialetti.

  1. Sud Italia. Sardo, grecanico, albanese d’Italia (arbereshe), croato del Molise.
  2. Nord-Ovest. Occitano, franco-provenzale.
  3. Nord-Est. Ladino, friulano.

 

Ribadisci la superiorità dell’italiano

Come si sa, il dialetto è bello, ma non bisogna esagerare.

E quando si esagera?

Quando si tenta di parificare il dialetto all’italiano.

Per scrivere questa parte non ci vorrà un grande sforzo di fantasia. Semplicemente, dovrai ricordare il ruolo fondamentale dell’italiano nella costruzione dell’identità nazionale.

A questo punto puoi citare due fatti storici risaputi:

  • A differenza di altre lingue straniere come il francese o l’inglese, l’italiano non è mai stato imposto da un potere politico. Si è imposto spontaneamente con il suo prestigio.
  • L’italiano è nato ben prima dello stato nazionale italiano.

Tra gli autori da citare, Dante e Alessandro Manzoni se vuoi ricollegarti alla storia. De Mauro e Mike Bongiorno se stai parlando della storia recente. Pietro Bembo se sei del nord-est.

Puoi anche ricordare di quanto l’italiano sia apprezzato all’estero (fonti certe dicono che è la quarta lingua più studiata e parlata al mondo).

Concludi questa parte parlando di quando gli italiani conoscevano solo il dialetto e vivevano nell’ignoranza, e di quanti sforzi sono stati fatti dallo Stato italiano per imporre una lingua unica per tutta la nazione.

Non dovrai dimenticare di biasimare quelli che, valorizzando il dialetto, vorrebbero vanificare questo sforzo.

Minaccia catastrofi

Parla di cosa accadrebbe se venissero attuate le proposte di tutela del dialetto.

Mi raccomando, questa parte dell’articolo deve essere pessimista!

Ecco alcuni tra i migliori spunti:

  • La crollo dell’Italia unita a causa della contrapposizione tra “lingua” locale e italiano. Da citare assolutamente se chi ha proposto la salvaguardia proviene da un partito secessionista o autonomista.
  • Una intera generazione di bambini che parlano male l’italiano e non sanno l’inglese. Questo è l’ideale se si parla di dialetto a scuola.
  • Lo spreco di denaro pubblico che potrebbe essere impiegato in modo più produttivo. Te lo consiglio se il pubblico a cui è rivolto l’articolo è molto attento ai bilanci pubblici.

Se non ti piace nessuna di queste proposte, poi fare un riferimento generico al ritorno ad un passato oscuro di caverne e grugniti.

Conclusione

Fino ad ora hai esposto l’inutilità e l’impossibilità di salvaguardare il dialetto. Però potresti apparire un po’ distruttivo. Allora ti consiglio di giungere alla fine dell’articolo con una proposta costruttiva!

Le soluzioni migliori sono due.

  1. Augurati che, piuttosto del dialetto, venga potenziata la conoscenza dell’italiano.
  2. Chiedi che venga potenziato lo studio delle lingue straniere, in particolare l’inglese.

Nell’ultima riga dì che i dialetti sono un patrimonio storico prezioso, ma che le azioni proposte per la loro tutela sono inopportune. Insomma, per salvare il dialetto ci vuole ben altro.

 

Siamo giunti alla fine della guida. Se hai seguito tutti i miei consigli, sei riuscito a scrivere il tuo articolo contro la salvaguardia dei dialetti.

Complimenti! Con il tuo piccolo contributo hai contribuito a salvare l’Italia dalla malerba dialettale!

P.S. questo articolo è stato pubblicato il 1 aprile. Quindi prendilo come uno scherzo, ma anche come un modo per meditare su come certi luoghi comuni glottofobi continuino ad essere ripetuti a pappagallo.

Filed Under: Riflessioni Tagged With: Bufale linguistiche, Glottofobia, Guide

Comments

  1. Luca Tillier says

    Aprile 1, 2017 at 6:19 pm

    Fantastico.

    Rispondi
  2. Pietro Curis says

    Aprile 12, 2017 at 10:30 am

    GENIALE….. 🙂

    Rispondi
  3. ferro says

    Aprile 12, 2017 at 12:20 pm

    obbligo dell,esame di grammatica italiana in tutte le facoltà universitarie.

    Rispondi
    • Michele Ghilardelli says

      Aprile 13, 2017 at 2:49 pm

      Non riesco a cogliere il nesso con il contenuto dell’articolo. Potresti spiegarci meglio? Grazie!

      Rispondi
    • Mauro Casu says

      Aprile 13, 2017 at 5:48 pm

      dell,esame
      Eh già.

      Rispondi
  4. Enol says

    Ottobre 9, 2017 at 8:58 pm

    Ensín saber italianu, toi acabante verter esti artículu al Asturianu. Conn dalgún cambiu, pero básicamente vese que los defensores de les «llingues cultes» tienen los mesmos argumentos pa coles «llingues populares».
    Munches gracies.

    Rispondi
    • Pietro Cociancich says

      Ottobre 10, 2017 at 3:08 pm

      De nada! (desculpe, yo no sé hablar asturianu)

      Rispondi

Trackbacks

  1. Fáitelo – Tutoriales D.I.Y. [Fáitelo 47, Ochobre 2017] Cómu escribi un artículu escontra’l Asturianu. | Ilusiones Frayaes ha detto:
    Ottobre 16, 2017 alle 7:50 pm

    […] Esti artículu espipublizose un 1 d’Abril (n’Italia’tis comu’l 28 d Avientu equí n’Asturies, un día de bromes) equí. […]

    Rispondi

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