Quando sentiamo parlare dei Goti, ci viene in mente un popolo di barbari predoni che scese in Italia per saccheggiare il ricco Impero Romano per poi sparire nei meandri della storia.
Invece la calata dei Goti fu tutt’altro che una toccata e fuga. Anzi, con la loro lingua di ceppo germanico influenzarono l’evoluzione del latino parlato in Italia, donando prestiti linguistici che ancora oggi sono vivi e vegeti nella lingua italiana.
Se vuoi sapere quali parole italiane fanno “rivivere” le nostre radici gotiche, leggi questo articolo.
Quando in Italia si parlava gotico
L’influenza delle popolazioni gotiche nella nostra penisola risale al III secolo d.C., quando una serie di popolazioni eterogenee iniziarono a prestare servizio ausiliario come militari nell’esercito romano. Inizialmente arrivarono in pochi contingenti, ma dopo la crisi del IV secolo iniziarono a stanziarsi in Italia in numero sempre maggiore. Tra di essi, molti facevano parte del popolo germanico dei Goti, proveniente dall’Europa settentrionale.
Quando l’autorità romana nella Gallia meridionale e in Spagna crollò, i Goti ne approfittarono per creare un regno che gli autori posteri chiamarono Regno dei Visigoti (Goti dell’Ovest). In Italia l’apogeo dell’influenza gotica sulla popolazione romana fu raggiunta un secolo dopo, quando nel 493 d.C. Teodorico/ Thiudareiks, re dei Goti dell’Est (Ostrogoti) conquistò la nostra penisola e la Sicilia, creando il Regnum Italiae e mettendo fine all’Impero Romano d’Occidente.
Anche se il gotico era già parlato dai Goti stanziati in Italia, dopo la conquista di Teodorico divenne lingua coufficiale col latino, almeno negli ambienti di corte e nel clero ariano, come mostrato dai papiri bilingui latino/gotico provenienti da Napoli ed Arezzo.
Il dominio ostrogoto in Italia fu di breve durata, ma il bilinguismo contribuì a far sì che tante parole gotiche si tramandassero nel latino e, in seguito, nell’italiano.
Come facciamo a riconoscere i prestiti gotici?
Prima di presentarti le principali parole gotiche della lingua italiana, è opportuno menzionare brevemente come siamo in grado di ricostruire il vocabolario di una lingua estinta da circa 1300 anni e di capire quali parole in italiano hanno origine dal gotico.
La più grande fonte sulla lingua gotica e risorsa per chi ha ricostruito la sua grammatica con difficoltà è la Bibbia di Wulfila.
Wulfila (“piccolo lupo” in gotico) era un missionario gotico inviato intorno al 350 d.C. dall’imperatore Costanzo II tra le popolazioni gotiche per convertirle all’arianesimo. Per raggiungere un simile obiettivo il missionario tradusse la Bibbia greca in gotico, all’epoca scritto con un alfabeto runico.
Oggi di questa Bibbia sopravvivono quasi completi i quattro vangeli e altre sezioni del nuovo testamento. Questo ci permette di ricostruire la grammatica gotica assieme ad altri papiri ed iscrizioni.
Nonostante ciò rimangono dei problemi nel determinare quali vocaboli italiani sono gotici e quali no.
Molti vocaboli italiani di origine gotica non sono presenti nella Bibbia di Wulfila ma vengono interpretati come gotici perché presenti anche in spagnolo e in occitano (entrambe aree con influenza visigota). Questo li renderebbe diversi da quei vocaboli germanici introdotti nell’italiano durante la successiva dominazione longobarda.
Ad ogni modo in questo articolo ti presenterò i vocaboli la cui origine gotica è meno dubbia, oppure quelli confermati come gotici dalla Bibbia di Wulfila.
Parole italiane di origine gotica
Albergo
Il vocabolo più famoso e di maggiore utilizzo quotidiano di origine gotica è albergo, derivante da harij berg che in goto significa “fortezza/rifugio dell’esercito,” probabilmente col significato di accampamento e in seguito in generale di alloggio.
Arredare
Non tutti I vocaboli gotici appartengono all’ambiente militare, e per l’appunto l’italiano arredare deriva probabilmente dal gotico garedan. Nel significato originale questo vocabolo indicava pianificare, aver cura, e solo in seguito divenne confinato all’aver cura della casa.
Astio
Tra le parole dal significato meno piacevole troviamo astio derivato dal gotico haifsts (pronunciato “hefstes”) che in origine aveva il significato di ‘contesa’.
Badare
È gotica anche badare, dal gotico baidan, che indicava il verbo usato dai Goti per qualsiasi tipo di attesa.
Bando
Appartiene al vocabolario militare anche bando, derivato dal verbo all’infinito gotico bandvian, che significava ‘intimare’, ‘ordinare’.
Banda
Di simile origine è anche banda, che si pensa derivi dal gotico bandwa (pronunciato “bandua”) che indicava semplicemente un segno tra persone, e solo in seguito un gruppo organizzato di persone.
Bega
Bega è un altro vocabolo che forse rafforza i nostri stereotipi sui goti come popolo barbarico, violento e litigioso, e infatti nell’originale gotico significa ‘lite’.
Corredo
Uno dei termini che più ha subito mutamenti rispetto al significato originale è la parola corredo. Questa deriva dal gotico garedan di cui abbiamo già discusso, ma in quest’eccezione il termine gotico assume il significato di ‘fare provviste’.
Non è del tutto chiaro come abbia fatto a passare da questo significato a quello di ‘insieme di abiti’. Senza dubbio è uno di quei casi che confermano che non sempre si può risalire all’etimologia di una parola facendo riferimento al suo significato attuale.
Grinta
Il termine grinta probabilmente deriva dal gotico grimtha. Tuttavia l’espressione gotica aveva il significato di ‘tristezza’ e ‘collera’, quindi la grinta nel significato gotico originale è determinazione derivata dalla collera.
Guardia
Un vocabolo che non ha cambiato di significato è guardia, derivato dal gotico warda (pronunciato “uarda”).
Guercio
Guercio è di probabile origine gotica, dal vocabolo thwaìrhs (pronunciato “thuèrs”) col significato di ‘guardare in maniera storta’.
Elmo
Anche elmo rientra nel vocabolario gotico entrato prima nel latino e poi nell’italiano, derivante da hilms, che significa ‘protezione’.
Fiasco
Il vocabolo fiasco deriva da flaskō, che indicava anche all’epoca il recipiente di vetro per contenere il vino.
Nastro
Non si direbbe, ma un termine di uso comune che deriva dal gotico è nastro. Oggi ci fa venire in mente i regali di Natale o altre cose amene e delicate, eppure deriva da nastilō che probabilmente nell’originale gotico indicava la cinghia militare.
Rocca
Rocca (nel significato tessile, non in quello militare) è di etimologia dibattuta, ma la maggior parte degli studiosi propende per un’origine gotica dal termine rukka con significato identico a quello odierno.
Schiatta
Nonostante schiatta stia ormai cadendo in disuso e stirpe abbia preso il suo posto, rimane un vocabolo di chiara derivazione dal gotico slahta, con simile significato.
Questa etimologia non è correlata a quella del verbo schiattare, che invece sembrerebbe essere di origine longobarda.
Stanga
Anch’esso di chiara origine gotica, stanga deriva dal gotico stiggan (pronunciato “stingan”) e nel significato originale vuol dire ‘pungere’. Questa eredità gotica è anche visibile nell’inglese to sting, con l’identico significato di pungere.
Schietto
Dal gotico slaìths (pronunciato “slèthes”) deriva il nostro schietto, che in gotico assume il più generale significato di ‘”sincero’.
Sghembo
Gotico è pure sghembo, originato dal gotico slimbs col significato di ‘”moralmente obliquo’ con una valenza morale che il corrispondente italiano ha perso.
Spola
Ancora nel vocabolario tessile e di origine gotica il nostro spola, dal gotico spōla col significato di ‘rocchetto’.
Stecca
Infine ricordiamo la stecca, entrato nel latino e nell’italiano dal gotico stikka col simile significato di ‘bacchetta’.
Zuppa
Ovviamente le parole gotiche nella lingua italiana sono molte di più, ma un gran numero di esse è ormai desueta oppure presenta dubbi circa l’origine. Un ottimo esempio di ciò è la parola zuppa, che può avere sia origine gotica (nel vocabolo suppa) che longobarda (nel vocabolo zuppa) e dal momento che per un breve periodo di tempo longobardo e gotico sono stati entrambi lingue contemporanee in Italia non è possibile capire chi abbia preso in prestito il termine dall’altra lingua.
Ho scelto di parlare di questi vocaboli di origine gotica perché si tratta di parole comuni che usiamo quotidianamente e di cui conosciamo bene il significato. Tuttavia, non sono gli unici vocaboli che la lingua dei Goti ha dato alla lingua italiana. Esistono decine di termini desueti o settoriali che hanno origini gotiche (certe o ipotizzate).
Per di più, oltre all’italiano, anche molte lingue regionali italiane hanno preso prestiti dal gotico.
In ogni caso, una cosa è certa: quel popolo guerriero che giunse nella nostra penisola dalle steppe oltre 1700 anni fa ha influenzato il nostro modo di parlare molto più di quanto pensiamo!
Bibliografia
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