Negher è una parola della lingua lombarda.
Molto spesso il suo uso viene tacciato di razzismo, come se negher fosse un modo spregiativo di definire le persone di pelle nera.
E invece no…
Indice
Il significato di negher

Negher (SL: neger; varianti locali négar, negro, niger) singifica semplicemente nero. Proprio il colore.
Dunque in lombardo è negher il gatto che per la superstizione porta sfortuna; è negher un carabiniere con l’uniforme d’ordinanza; è negher il colore che indica l’assenza di fotoni; è negher tutto ciò che in italiano viene definito “nero”. Anche il vino rosso in lombardo è chiamato vin negher, se può importarvi!
E chiaramente è usato, senza alcun fine razzista ma di semplice constatazione, anche per indicare chi ha la pelle nera.
Chi discrimina di più?
Su questo tema, l’italiano discrimina più del lombardo. Discriminazione in senso blando, ma comunque è indicativa!
In italiano esiste un modo di definire i neri africani, accettato dai dizionari e legato all’antica dizione di “nero”, e questa parola è negro. Che in teoria non sarebbe una parola razzista.
Eppure non esiste una parola come “gialdo” (da giald ‘giallo) per gli asiatici o “blanco” (da blanc ‘bianco) per i bianchi, dunque c’è un’eccezione che la lingua lombarda non fa. Nulla di grave sia chiaro, ma è interessante saperlo.
L’origine del mito
Ho un paio di teorie sull’origine dell’idea che la parola negher sia sintomo di razzismo, e credo siano entrambe vere.
Fonetica
Nonostante la maggior parte delle lingue romanze mantenga la “g” del latino nigrum (come lo spagnolo negro, il romeno negru, il catalano negre), agli italofoni quel suono non piace. Negro è una parola problematica, resa tale dal politicamente corretto americano che vede nell’inglese nigger una parola molto offensiva.
E il lombardo negher è più simile a negro e nigger che a nero, dunque puzza di razzismo, di parola sbagliata. Quella g che suona così razzista nella parola negro viene avvertita tale anche agli italofoni che sentono due lombardi discutere di negher per riferirsi agli africani. In realtà indica solamente il colore!
Ma come abbiamo visto, la malizia è solo nelle orecchie degli italofoni. Il lombardo è un’altra lingua!
Lombardofobia
Dai, non giriamoci intorno: molti accusano di razzismo la parola negher perché è in lingua lombarda, e quindi fa venire subito alla mente lo stereotipo del lombardo leghista e razzista che odia gli immigrati.
È chiaro a tutte le persone di buona volontà (o per lo meno dovrebbe esserlo) che molti di quelli che negano l’esistenza del lombardo o la necessità della sua tutela ritengono il lombardo la lingua dei leghisti. Sono i leghisti a mettere i cartelli in dialetto, quindi secondo una certa riflessione superficiale, la lingua lombarda sarebbe il modo leghista di “marcare il territorio”.
La cosa assurda è che, secondo lo stesso criterio, l’italiano sarebbe il parlare dei fascisti. Qualcuno dovrebbe ripassare un po’ di storia e riflettere prima di parlare, ma tant’è.
Ma la questione, che già di per sé appare piuttosto grottesca, assume toni imbarazzanti quando si indaga a fondo. Come forse saprai, opporsi alla tutela di una lingua, specialmente con argomenti così futili, è una forma di discriminazione riconosciuta dal Parlamento europeo.
Chi pensa che dire negher sia razzista perché il lombardo è una lingua razzista è il primo ad essere razzista. Lo dice l’Europa.
Le lingue sono strumenti neutri, che possono essere usati sia per dire cose belle che per dire cose brutte. Non esistono lingue naturalmente razziste. Il tedesco dei campi di concentramento è lo stesso dell’Inno alla Gioia. Quindi il tedesco è una lingua nazista ma che al tempo stesso invita all’unità e alla pace nel mondo? Chiaramente è un’assurdità.
Pensare che la parola negher sia un insulto perché si dice in lingua lombarda equivale a dire che i Lombardi sono un popolo di razzisti. Così, in toto.
E perché “i rumeni sono ladri” è ritenuta una frase inaccettabile mentre “i lombardi sono razzisti” viene accolta con un sorrisetto malizioso?
Non è forse la generalizzazione la base del razzismo?
Tiriamo le somme
Questo articolo può essere sintetizzato così:
- Negher è la semplice traduzione di nero in lingua lombarda
- Non è un insulto se non abbinato ad altro. Esattamente come “nero” non è un insulto ma lo è “sporco nero”
- Chi pensa che sia una parola razzista evidentemente non conosce la lingua lombarda
- Qualcuno pensa che chi parla lombardo sia razzista, e quindi che la parola negher sia razzista in quanto lombarda
- Chi lo pensa non è tando diverso dai razzisti che pensa di combattere, ma non lo sa!
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Pienamente condivisibile. La carica dispregiativa che è stata attribuita alla parola “negro” (e quindi “negher”) deriva dalla scarsa conoscenza dell’americano, dove la parola “nigger” ha certamente carattere dispregiativo; e gli asini hanno creduto bene di trasferirlo a “negro”. Ma non è affatto così: “negher”, in dialetto milanese, da sempre ha semplicemente designato un individuo di pelle scura
Tra l’altro il trasferimento dell’accezione negativa dall’inglese “nigger” all’italiano “negro” ha indirettamente alimentato la percezione razziale che non fa parte della società italiana.
Di per se non è una parola razzista, ma ha quasi sempre un sottinteso dispregiativo, così come terùn, che tecnicamente è il termine lombardo per meridionale (io non ho mai sentito meridiunal o simili).
“Teron” è spregiativo e “meridional”, per quanto italianismo, esiste.
Negher no, non esiste alcuna alternativa per dire quella parola in un modo che piaccia al politicamente corretto.
Non se ne può più di questi razzisti dell’antirazzismo! Negher è parola derivata direttamente dal latino niger nigra. Noi siamo latini!!!!!! se lo mettano in testa una volta per tutte i signori della “neolingua” (cfr. 1984 di Orwell), e si decidano una volta per tutte a leggere la Bibbia. Vadano al Cantico dei Cantici, la più bella poesia d’amore che sia mai stata scritta. La versione di San Gerolamo riporta:
“Nigra sum sed formosa..(1,5). che viene normalmente tradotto “sono bruna ma bella. La Chiesa Cattolica vedeva in quel passo un’allusione profetica alla Vergine Maria. Dov’è il razzismo?
Sono pienamente d’accordo sul fatto che non ci sia volgarità nella parola negro in quanto deriva dal latino e descrive solamente un colore, ossia il nero. Abbiamo tanti cognomi che lo utilizzano come radice (Negri, Negro, Negroni, Negrelli, Negrini, Negrino, Negretti ecc.) declinati sia al singolare che al plurale, cognomi comuni e diffusissimi. La grande differenza sta nel fatto che in inglese esiste un termine di etimologia anglosassone totalmente diverso usato per definire una persona con pelle di colore scuro, ossia “black” (nero), e black non ha niente a che fare con nigger. Però in italiano fra negro e nero non c’è differenza in quanto derivano entrambi dalla stessa radice latina. Come giustamente rilevato, per rendere entrambe le parole offensive deve essere aggiunto un aggettivo dispregiativo. Non so se l’Accademia della Crusca si sia espressa a riguardo, sarebbe il caso che qualche autorevole linguista rivalutasse questa parola italiana che vive anche nel dialetto.
C’è anche una canzone popolare milanese che recita “te sè un bel negher in verità” dove evidentemente il significato non è “nero di pelle” ma un “bel tipo”, detto direi con affetto