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L’italiano a Malta: Storia di una lingua resa dialetto

by Brian Sciretti 3 Comments

Malta è uno stato del Mediterraneo, composto da tre isole principali: Malta, Gozo e Comino. Le sue lingue ufficiali sono l’inglese e il maltese, un dialetto arabo riconosciuto come lingua per via dell’enorme influenza lessicale del siciliano. Come avrete capito, l’Italia ha influenzato moltissimo la storia di quest’isola, indipendente dal 1964.
Infatti l’italiano a Malta esiste tutt’ora, ma è ridotto allo status di dialetto in sostanza.

Indice

  • Che lingua si parla a Malta?
  • La proibizione dell’italiano a Malta
  • L’indipendenza maltese
  • L’italiano a Malta oggi
  • La rinascita
    • “Ben gli sta”!
  • L’influenza latina sul maltese
  • Collegamenti esterni

Che lingua si parla a Malta?

L’arcipelago maltese (da Wikipedia). Fino all’Ottocento l’italiano era lingua ufficiale e di cultura a Malta.

A Malta ci sono due lingue ufficiali.

La lingua nazionale di Malta è la lingua maltese, cioè una lingua semitica che deriva dall’arabo della Sicilia medievale e che si scrive con caratteri latini. La lingua inglese è la seconda lingua ufficiale di Malta. L’importanza di questa lingua è dovuta alla dominazione britannica che interessò l’isola da 1800 fino al 1964.

Oltre a queste due lingue, a Malta è diffuso anche l’Italiano… ed è proprio delle sue vicissitudini nell’arcipelago maltese che ti parlerò in questo articolo.

La proibizione dell’italiano a Malta

L’italiano, dopo essere stato impiegato per secoli sull’isola come lingua della cultura e dell’amministrazione pubblica, venne derubricato ufficialmente dalla lista delle lingue ufficiali di Malta nel 1936, vista l’alleanza tra l’Italia e la Germania nazista (ai tempi l’italiano era visto come roba da fascisti!”). Ma non fu un vero e proprio momento di rottura…

Infatti, già da anni gli inglesi, padroni dell’isola, avevano limitato sempre più l’uso dell’italiano per un banalissimo motivo: il Risorgimento.

L’italiano era una lingua diffusa presso la borghesia maltese, e questo la esponeva al rischio di alleanze con i movimenti unitaristi italiani. Ciò fomentò la paura del governo inglese di una ribellione irredentista nell’isola, allo scopo di annetterla all’Italia, come successo in altri stati dove l’italiano era la lingua di riferimento dell’élite borghese.

Se vi ricorda chi dice “Non possiamo ufficializzare il veneto perché aiuterebbe gli indipendentisti veneti”… non siete i soli.

L’indipendenza maltese

La costituzione di Malta quando divenne indipendente dalla Gran Bretagna fu invece più favorevole all’italiano: ufficializzò solamente maltese e inglese, ma diede al Parlamento la possibilità di approvare una nuova lingua ufficiale con i 2/3 dei voti dei parlamentari, disposizione da molti ritenuta una porta aperta all’ufficializzazione dell’italiano.

The Maltese and the English languages and such other
language as may be prescribed by Parliament (by a law passed by
not less than two-thirds of all the members of the House of
Representatives) shall be the official languages of Malta and the
Administration may for all official purposes use any of such
languages

Articolo 5 della Costituzione maltese

Nel corso degli ultimi decenni del Novecento, Malta cercò sempre più contatti culturali, sociali, economici e militari con l’Italia. Vennero aperte istituzioni culturali italiane a Malta, tuttavia l’italiano si avviò verso un lento declino, non tanto nel numero di parlanti, ma nella vitalità della lingua. L’italiano a Malta, infatti, veniva impiegato sempre meno.

Quindi, ricapitolando: niente riconoscimento ufficiale, ambito d’uso sempre più ristretto…

In pratica l’italiano a Malta divenne… un dialetto!

L’italiano a Malta oggi

Fortunatamente l’italiano a Malta si sta, seppur lentamente, risvegliando. Circa il 66% dei maltesi lo parla, e l’8% dei maltesi preferisce usarlo al posto delle lingue ufficiali. Rispetto al 14% di maltesi italofoni durante la dominazione britannica, essere passati al 66% è un gran risultato.

Ma non è tutto rose e fiori!

Molti giovani infatti parlano solamente inglese e maltese, pur capendo l’italiano. Un po’ come i nostri dialetti, spesso parlati da persone coltissime ma relativamente anziane.

Il caso più eclatante dell’italofonia maltese in Italia si è visto grazie ad un servizio delle Iene su un’azienda italiana non pagata dal governo di Malta: Il premier maltese Muscat parlava in italiano, seppur con un marcato accento inglese e un incespicamento sulla parola “taxpayers”, traducibile in “contribuenti” ma tradotta dal primo ministro con una perifrasi un po’ farraginosa: “Quelli che pagano le tasse”. Invece il giovane poliziotto che intimava alla Iena di restituire i cellulari ai parlamentari, pur capendo l’italiano, parlava in inglese.

La rinascita

Grazie anche alla possibilità di ricevere la televisione italiana nell’isola, molte persone si stanno riabituando a questa lingua. È nato anche un comitato per chiedere la reintroduzione ufficiale della lingua italiana a Malta.

Forse a questo punto starai pensando che all’italiano…

“Ben gli sta”!

Certo, vedere che la lingua usata come mezzo di oppressione linguistica in un piccolo angolo del mondo sia ridotta ad uno stato dialettale potrebbe essere una sorta di contrappasso dantesco… che porta a dire: Caro italiano, fai il gradasso in Italia ma a Malta sei un semplice dialetto!

Ma riflettiamo un attimo: Ciò che è accaduto a Malta con l’italiano non è molto diverso da quanto successo in Lombardia col lombardo o in Veneto con la lingua veneta.

Dalla rinascita delle lingue regionali in Italia l’italiano a Malta potrà trarne vantaggio, e dalla rinascita dell’italiano a Malta potranno trarne vantaggio le nostre lingue locali.

Al massimo, è un ottimo spunto di riflessione per certi irredentisti che da un lato rivorrebbero Malta con l’ufficialità dell’italiano ma poi vorrebbero opprimere le altre lingue d’Italia.

L’influenza latina sul maltese

Polizia maltese
Per un italiano questa parola in maltese non ha bisogno di traduzione. Foto di Frank Vincentz, Wikipedia.

Ufficiale o no, l’italiano a Malta, insieme al siciliano, ha influenzato moltissimo la lingua locale: il maltese.

Il maltese è un dialetto arabo, relitto della dominazione araba dell’isola. Ma non appena gli arabi hanno lasciato Malta, i maltesi si sono legati al mondo romanzo, pur continuando a parlare l’arabo.

Il risultato? Una lingua basata strutturalmente sulla lingua araba ma con una gran parte (si stima il 50%) di lessico romanzo.

La maggior parte del lessico romanzo deriva dal siciliano: parole come “innu” e “pulizija” sono perfettamente comprensibili ad un italofono, ma dal chiaro sapore meridionale. Chiaramente con la perdita di prestigio del siciliano sono state assunte varie parole italiane.

Ti interessa saperne di più? Apri Wikipedia in maltese e troverai parole molto familiari!

Tra l’altro la rinascita del maltese è un ottimo esempio per le lingue locali, ma ne parleremo in un altro articolo.

Collegamenti esterni

Fornisco alcuni collegamenti che possono essere utili per capire la situazione maltese:

  • La lingua italiana a Malta, una storia in comune con la Corsica
  • L’italiano a Malta: quale lingua?

Filed Under: Lingue e dialetti italiani Tagged With: Dialetto e italiano, Glottologia, Isole linguistiche, Lingua italiana, Lingue d'Italia all'estero, Lingue del mondo, Linguistica italiana, Sociolinguistica

Comments

  1. Filippo says

    Maggio 25, 2017 at 9:26 pm

    Speriamo l’italiano possa essere lingua ufficiale insieme al maltese e all’inglese un giorno…

    Filippo

Trackbacks

  1. Dialetti e indipendentismo - Patrimoni Linguistici ha detto:
    Marzo 21, 2017 alle 2:04 pm

    […] a Malta (dove l’italiano ha avuto un ruolo nella storia) la lingua prevalente era l’inglese, ciò non ha impedito, negli anni ’60, il […]

  2. Il dialetto favorisce l'indipendentismo? - Patrimoni Linguistici ha detto:
    Aprile 20, 2017 alle 5:10 pm

    […] a Malta (dove l’italiano ha avuto un ruolo importante nella storia dell’isola) la lingua prevalente era l’inglese, ciò non ha impedito, negli anni ’60, il […]

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