Cadèmia Siciliana, nata nel dicembre dell’anno scorso, si è imposta negli ultimi mesi come una delle realtà più dinamiche nell’ambito della difesa della lingua siciliana.
Abbiamo deciso di intervistare Salvatore Baiamonte e Paul Rausch, i giovanissimi fondatori dell’associazione (di cui fa parte anche il “nostro” Giuseppe Delfino).
1. Cos’è la Cadèmia Siciliana? Quando è nata, e che obbiettivi ha?

La Cadèmia Siciliana è un’associazione senza scopo di lucro nata a fine 2016.
Si tratta di un’associazione culturale il cui obiettivo e promuovere attività in e per la lingua siciliana su diversi fronti, da quello attivista a quello educativo e divulgativo, per fare corretta informazione.
Tra gli obiettivi principali c’è quello di riportare il siciliano ad un certo livello di prestigio, promuovendone l’uso in tutti i campi della vita pubblica e privata dei parlanti.
2. Quali sono stati i passi compiuti finora?
Impegnandoci su tanti fronti abbiamo compiuto passi molto importanti in molti campi.
Il principale sicuramente è la pubblicazione della Proposta di normalizzazione ortografica comune: un documento (il primo di una lunga serie) che riporta delle norme ortografiche comuni per tutti i dialetti dell’area siciliana in senso stretto.
È stato realizzato da un gruppo di persone preparate sulla questione dell’ortografia siciliana, col supporto di numerosi docenti universitari del settore che ha dato il proprio assenso.
Per il siciliano è uno dei documenti più importanti degli ultimi anni, in quanto innanzitutto realizzato da gente davvero competente in materia: difatti ci hanno aiutato oltre 20 accademici. D’altronde è innegabile che serva una certa preparazione su varie materie, filologia, teoria ortografica e così via.
Inoltre lo riteniamo uno dei migliori compromessi per poter scrivere tutti i dialetti secondo un’ortografia univoca. Difatti, con la nostra proposta ortografica, ogni dialetto associa poi ad ogni forma scritta la propria pronuncia, abbattendo così diverse limitazioni.
Poi ci stiamo impegnando molto sul fronte tecnologico, portando davvero il siciliano sullo sfondo della più moderna tecnologia: stiamo anche collaborando con Facebook, sul quale abbiamo già fatto implementare il riconoscimento della lingua, e Google, con i quali stiamo implementando la lingua su YouTube.
Stiamo inoltre avviando una collaborazione con Mozilla per creare una versione in siciliano del browser Firefox.
A parte queste collaborazioni, abbiamo già realizzato per conto nostro una tastiera per PC apposta per scrivere in siciliano e una per Android è quasi pronta.
3. Qual è la situazione del movimento linguistico siciliano?

Il movimento linguistico siciliano è al momento molto frammentato, costituito principalmente da poeti che scrivono spesso nel proprio dialetto. Il problema è che nella nostra epoca finora non si è mai avuto un ente che si preoccupasse della lingua siciliana.
Fa forse eccezione il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani (CSFLS) presso l’Università di Palermo, che però si occupa dell’aspetto descrittivo della lingua.
La Cadèmia Siciliana è senza dubbio, insieme al CSFLS, l’organizzazione più importante che si occupa di siciliano, mettendo in contatto due mondi spesso molto separati: quello accademico e quello dei parlanti. Ci proponiamo di diventare il punto di riferimento per tutti i parlanti.
4. Qual è la consapevolezza linguistica dei siciliani e dei siculofoni?
Sempre più siciliani prendono coscienza di parlare una lingua diversa dall’italiano.
Tuttavia c’è molto da lavorare sul problema della stigmatizzazione della lingua e sul suo essere considerata un mero dialetto.
Sicuramente è molto più difficile lavorare sulla consapevolezza in aree come la Calabria centro-meridionale, ma miriamo a svolgere un buon lavoro anche là.
5. Che progetti avete per i prossimi anni?
Diversi progetti, però preferiamo non anticiparvi nulla, abbiamo in serbo un sacco di sorprese!