• Home
  • Cos’è il CSPL
  • Il Comitato Scientifico
  • Risorse utili
  • Privacy policy

Patrimoni Linguistici

Difendiamo le lingue e i dialetti d'Italia

Ti trovi qui: Home » 5 domande alla Cadèmia Siciliana

5 domande alla Cadèmia Siciliana

by Pietro Cociancich 1 Comment

Cadèmia Siciliana, nata nel dicembre dell’anno scorso, si è imposta negli ultimi mesi come una delle realtà più dinamiche nell’ambito della difesa della lingua siciliana.

Abbiamo deciso di intervistare Salvatore Baiamonte e Paul Rausch, i giovanissimi fondatori dell’associazione (di cui fa parte anche il “nostro” Giuseppe Delfino).

Indice

  • 1. Cos’è la Cadèmia Siciliana? Quando è nata, e che obbiettivi ha?
  • 2. Quali sono stati i passi compiuti finora?
  • 3. Qual è la situazione del movimento linguistico siciliano?
  • 4. Qual è la consapevolezza linguistica dei siciliani e dei siculofoni?
  • 5. Che progetti avete per i prossimi anni?

1. Cos’è la Cadèmia Siciliana? Quando è nata, e che obbiettivi ha?

I principali collaboratori e volontari della Cadèmia Siciliana.

La Cadèmia Siciliana è un’associazione senza scopo di lucro nata a fine 2016.

Si tratta di un’associazione culturale il cui obiettivo e promuovere attività in e per la lingua siciliana su diversi fronti, da quello attivista a quello educativo e divulgativo, per fare corretta informazione.

Tra gli obiettivi principali c’è quello di riportare il siciliano ad un certo livello di prestigio, promuovendone l’uso in tutti i campi della vita pubblica e privata dei parlanti.

2. Quali sono stati i passi compiuti finora?

Impegnandoci su tanti fronti abbiamo compiuto passi molto importanti in molti campi.

Il principale sicuramente è la pubblicazione della Proposta di normalizzazione ortografica comune: un documento (il primo di una lunga serie) che riporta delle norme ortografiche comuni per tutti i dialetti dell’area siciliana in senso stretto.

È stato realizzato da un gruppo di persone preparate sulla questione dell’ortografia siciliana, col supporto di numerosi docenti universitari del settore che ha dato il proprio assenso.

Per il siciliano è uno dei documenti più importanti degli ultimi anni, in quanto innanzitutto realizzato da gente davvero competente in materia: difatti ci hanno aiutato oltre 20 accademici. D’altronde è innegabile che serva una certa preparazione su varie materie, filologia, teoria ortografica e così via.

Inoltre lo riteniamo uno dei migliori compromessi per poter scrivere tutti i dialetti secondo un’ortografia univoca. Difatti, con la nostra proposta ortografica, ogni dialetto associa poi ad ogni forma scritta la propria pronuncia, abbattendo così diverse limitazioni.

Poi ci stiamo impegnando molto sul fronte tecnologico, portando davvero il siciliano sullo sfondo della più moderna tecnologia: stiamo anche collaborando con Facebook, sul quale abbiamo già fatto implementare il riconoscimento della lingua, e Google, con i quali stiamo implementando la lingua su YouTube.

Stiamo inoltre avviando una collaborazione con Mozilla per creare una versione in siciliano del browser Firefox.

A parte queste collaborazioni, abbiamo già realizzato per conto nostro una tastiera per PC apposta per scrivere in siciliano e una per Android è quasi pronta.

3. Qual è la situazione del movimento linguistico siciliano?

“Proposta di normalizzazione ortografica comune della lingua siciliana”, a cura della Cadèmia.

Il movimento linguistico siciliano è al momento molto frammentato, costituito principalmente da poeti che scrivono spesso nel proprio dialetto. Il problema è che nella nostra epoca finora non si è mai avuto un ente che si preoccupasse della lingua siciliana.

Fa forse eccezione il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani (CSFLS) presso l’Università di Palermo, che però si occupa dell’aspetto descrittivo della lingua.

La Cadèmia Siciliana è senza dubbio, insieme al CSFLS, l’organizzazione più importante che si occupa di siciliano, mettendo in contatto due mondi spesso molto separati: quello accademico e quello dei parlanti. Ci proponiamo di diventare il punto di riferimento per tutti i parlanti.

4. Qual è la consapevolezza linguistica dei siciliani e dei siculofoni?

Sempre più siciliani prendono coscienza di parlare una lingua diversa dall’italiano.

Tuttavia c’è molto da lavorare sul problema della stigmatizzazione della lingua e sul suo essere considerata un mero dialetto.

Sicuramente è molto più difficile lavorare sulla consapevolezza in aree come la Calabria centro-meridionale, ma miriamo a svolgere un buon lavoro anche là.

5. Che progetti avete per i prossimi anni?

Diversi progetti, però preferiamo non anticiparvi nulla, abbiamo in serbo un sacco di sorprese!

Filed Under: Lingue e dialetti italiani Tagged With: Dialetti del sud italia, Dialetto siciliano, Interviste, Politica linguistica

About Pietro Cociancich

Sono nato nel 1991 a Milano, dove sono cresciuto e vivo ancora.

Ho fatto il liceo classico e ho studiato Storia all'Università Statale di Milano.
Sono cresciuto parlando solo italiano, e ho conosciuto il lombardo nel 2007, grazie all'edizione di Wikipedia in questa lingua. Da lì ho iniziato a studiare e imparare quella che io definiscono la mia “lingua adottata”.

Sono stato collaboratore e amministratore della Wikipedia in lombardo per quasi dieci anni.

Sono tra i fondatori del CSPL nel 2013, e dal 2014 ne sono il portavoce nazionale. Nel 2013 ho tradotto il De Vulgari Eloquentia di Dante in lombardo e ho vinto un premio letterario a cura dell'Associazion Linguìstica Padaneisa.

In questo sito mi occupo, tra le varie cose, di descrivere le diverse lingue d'Italia e smontare alcuni luoghi comuni riguardo ad esse.

Mi piace la politica, lo scoutismo, la montagna, l'umorismo da quattro soldi, girare in bici, la musica anni '70, vedere film tamarri al cinema, fotografare col telefonino, fare polemiche, compilare liste come queste.

Tra i miei progetti c'è la realizzazione di un grande dizionario per la lingua lombarda,

Comments

  1. Guido says

    Settembre 21, 2018 at 1:15 pm

    Sono casualmente venuto a sapere che in frasi del tipo:
    “mi rricordu ch’a ruminica iva…” “ricordo che la domenica andavo…”
    “viri ch’u Signuri ti castìa” “vedi che il Signore ti castiga”

    voi scrivete: c’â e c’û.
    affermando che le prime sono forme obsolete.
    Potrei sapere come si arriva alle vocali col circonflesso ed il motivo per cui le due forme sono diventate obsolete?

    Grazie.
    G. M.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti interessa la Linguistica?

Come evitare una situazione catalana in Italia

Di CSPLAdmin

bob dylan in lombardo

Bob Dylan in lingua lombarda

Di Michele Ghilardelli

Il problema del francese in Val d’Aosta

Di Pietro Cociancich

Categorie

Argomenti

Biografie Bufale linguistiche Canzone dialettale Comitato Scientifico Dialetti del nord italia Dialetti del sud italia Dialetto a scuola Dialetto e italiano dialetto emiliano Dialetto gallo-italico di Sicilia Dialetto greco di Calabria Dialetto ligure Dialetto piemontese Dialetto siciliano Dialetto valdostano Dialetto veneto Etimologia Eventi Glottofobia Glottologia Guide Imparare le lingue Interviste Isole linguistiche Lessico dialettale Letteratura dialettale Lingua catalana lingua francese Lingua italiana Lingua lombarda Lingue d'Italia all'estero Lingue del mondo Lingue e business Lingue gallo-italiche Lingue germaniche in Italia Lingue retoromanze Linguistica italiana Parole della scienza linguistica Politica linguistica salvaguardia dei dialetti Scrivere in dialetto Sociolinguistica Tecnologia e linguistica Tipologia linguistica Toponomastica

Disclaimer

Le pagine, gli articoli e i commenti agli articoli di questo sito rispecchiano le opinioni dei rispettivi autori. I componenti del Comitato Scientifico non revisionano né editano i contenuti di questo sito, salvo diversa dicitura all’interno dei singoli articoli. Le immagini, i testi e i contenuti multimediali presenti in questo sito sono utilizzati nel rispetto delle norme nazionali e internazionali vigenti sui diritti di copyright. Se nel sito è presente un contenuto utilizzato in modo improprio, per favore segnalalo mandandoci un messaggio. Provvederemo a rimuoverlo il prima possibile.

Cerca nel sito

Articoli recenti

  • Non scrivere mai più queste cinque cose in milanese se non vuoi sembrare un giargiana
  • Estinzione linguistica: perché le lingue scompaiono?
  • 5 parole che credevi fossero in milanese ma non lo sono
  • Trimone: cosa vuol dire in pugliese?
  • Dialetto “neolingua fascista”? Una risposta motivata
  • Se la lingua esclude, il problema è chi la esclude
  • Parlumm Piasintein!

Privacy

Privacy Policy

 © Michele Ghilardelli - Tutti i diritti riservati

Contatti webmaster: patrimonilinguistici[at]gmail.com